Qui non si chiama “rifugio” o “punto di sopravvivenza”.
I cartelli indicano l’ingresso del “punto di invincibilità”, nei sotterranei della scuola n. 46 di Dnipro.
Grandi spazi, puliti, arredati semplicemente con lunghe panche, attrezzati con riserve d’acqua, macchine per il the e il caffè, prese di corrente per caricare i telefonini, wi-fi, come ci mostra orgogliosa la direttrice Olena M. C’è anche un‘ampia stanza giochi per i bambini (e servizi igienici sempre funzionanti). Ci si rifugiano le famiglie che abitano nei palazzoni vicini alla scuola, quando a casa mancano acqua, luce, riscaldamento. Anche più di cinquecento persone tutte assieme. Con l’anno nuovo accoglierà anche i bambini dei primi anni che riprenderanno le lezioni in presenza, continuandole qui durante gli allarmi aerei. Da oggi, con l’energia garantita da un nuovo generatore portato da #EUcraina.
Davvero, gli ucraini sono invincibili.
Con la direttrice della scuola bunker di Dnipro
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