L’appello di quattro associazioni ai canditati alle Elezioni Europee del 8 e 9 giugno 2024.
Per aderire ogni candidato può scrivere a contact@eucraina.eu indicando la propria adesione.

Il Futuro dell’Europa Passa per Kyiv

Il voto per la elezione del nuovo Parlamento Europeo di giugno 2024 è un fatto politico di rilevanza assoluta. L’esito elettorale avrà un impatto determinante per le crisi internazionali in corso e sul futuro stesso dell’Unione.
La maggioranza del popolo ucraino ha già scelto liberamente l’Europa e ha difeso quella scelta prima con le manifestazioni di Euro Maidan nel 2014, poi combattendo contro gli invasori russi che quella scelta
vogliono cancellare. Ora spetta all’Unione Europea e ai Paesi Membri sostenere in tutti i modi l’Ucraina nel suo percorso di adesione all’Unione.


La guerra in Ucraina mostra due visioni radicalmente opposte: da un lato il dominio imperiale esercitato dalla Russia attraverso aggressioni contro Paesi e popoli che rivendicano il principio di autodeterminazione e che vogliono uscire dalla sua sfera di influenza; dall’altro la libera scelta dei paesi che aderiscono alla UE per garantirsi la pace. Da un lato un Paese in cui il dissenso equivale al gulag o alla morte; dall’altro un processo non perfetto e ancora in corso, ma fondato sui principi di democrazia liberale, stato di diritto, solidarietà, giustizia.

Resistendo alla Russia, gli ucraini proteggono l’ordine internazionale, mostrano che imporre la volontà con la forza delle armi non paga, tengono lontano il caos. Se l’Ucraina sarà sconfitta, ci troveremo in un mondo molto più pericoloso, perché apertamente incapace di mettere limiti alla volontà di imperio di una potenza atomica. Un mondo nel quale vale la legge del più forte, in corsa per il riarmo nucleare e con un dittatore imperialista alle porte dell’Europa, imbaldanzito dalla nostra debolezza. Una sconfitta dell’Ucraina sarebbe una sconfitta del progetto europeo.
Ci aspettiamo che il nuovo Parlamento, la Commissione Europea e il Consiglio rafforzino ulteriormente le misure di sostegno alla difesa militare e civile dell’Ucraina, fornendola di tutti gli strumenti necessari per fermare e respingere l’invasione.


L’Unione Europea, nata come modello di interdipendenze positive fra Paesi in precedenza avversari e come esperienza innovativa e creativa di pace sostenibile fra i popoli, deve oggi riproporsi come autorevole protagonista di innovazione istituzionale, nel campo cruciale e fondamentale della gestione dei conflitti. Occorre attivare da subito strumenti comuni di difesa europea, in grado di agire come forza di interposizione e pacificazione nei conflitti e di operare rapidamente in caso di crisi regionali.
L’arsenale di pace dell’Unione va arricchito e completato con l’istituzione dei Corpi Civili di Pace Europei, strumenti indispensabili per il monitoraggio e la gestione delle crisi, per prevenire i conflitti, creare
convivenze, intervenire nelle catastrofi umanitarie e nella ricostruzione sociale postbellica. Il sostegno all’Ucraina nel prossimo quinquennio, e le tanto attese azioni europee di mediazione finalizzate alla
cessazione del conflitto armato, non possono prescindere dall’ascolto attivo delle sue istituzioni democratiche e della sua società civile organizzata, sulla base del principio “niente per noi senza di noi”, così come espresso nel manifesto di oltre cento associazioni pacifiste ucraine impegnate attivamente nelle pratiche di mediazione (https://www.ukrainepeaceappeal2023.info/)

La costruzione delle istituzioni sovranazionali in Europa e la sua capacità di promuovere e creare pace nel continente, vanno di pari passo.
La nuova Europa si costruisce oggi sul destino dell’Ucraina, per la sua e la nostra libertà.

Le richieste su cui i promotori chiedono ai candidati di prendere posizione sono chiare:
(1) sostegno pieno al percorso di adesione dell’Ucraina all’UE;
(2) sostegno pieno e concreto alla difesa militare e civile della popolazione ucraina;
(3) creazione di una difesa comune europea, più efficiente e meno costosa degli attuali eserciti nazionali, e istituzione dei Corpi Civili Europei di Pace, secondo il progetto già di Alexander Langer.


Spetta ai candidati decidere se continuare a parlare d’altro.
EUcraina riferirà alla stampa locale le risposte (o non risposte) dei candidati trentini alle elezioni europee.

Tradurre »